La pubblicità e le attività di comunicazione provocano sempre (se fatte bene) un aumento del fatturato. Per sapere esattamente quanto margine hanno prodotto è necessario monitorare alcuni parametri.
ROI – Ritorno sull’investimento
È uno dei primi dati che balzano all'occhio.
Il ritorno ottenuto dall'investimento pubblicitario non è solo monetario, ma deve essere calcolato anche in termini di contatti qualificati e/o riconoscibilità, popolarità, autorità etc: tutte cose che, alla lunga, torneranno a incidere sul fatturato.
Per capire quanto possiamo investire in comunicazione solitamente è bene chiedersi quanto "vale" un cliente medio. Da qui calcoleremo la percentuale di investimento ragionevole per acquisirlo e mantenerlo.
Non solo digital
Nonostante continuino a crescere le statistiche che spostano l'attenzione e la contrattazione sul digitale (nell'ultimo anno gli utenti internet sono cresciuti del +4%, e quelli social del +10%), rimangono imprescindibili e monitorabili anche gli investimenti sui canali più tradizionali come stampa e fiere.
Qualche dato sui trend pubblicitari degli scorsi mesi
Il 42% delle aziende è convinto che la pubblicità sia uno dei principali strumenti per ottenere gli obiettivi di marketing.
L’84% conferma l’utilizzo di annunci a pagamento nelle strategie promozionali.
Il 19% continua a investire in carta stampata (advertising).
La pubblicità su internet batte quella televisiva, e dà un ritorno due volte maggiore.
I media più utilizzati per promuovere servizi e prodotti sono i social media.
Conclusioni
Scegliere con cura il canale, valutare insieme l'investimento, monitorarne il ritorno.
La comunicazione non è un optional e chi lo pensa ancora, sta perdendo fatturato.