Quanti titoli, ma in sostanza, con Eliana, Silvio è la Briefing.
È uno dei pilastri su cui l’azienda si regge e non solo per la competenza e l’esperienza con cui dirige, supervisiona e operativamente risolve ogni fase dei lavori di produzione, ma anche e soprattutto perché è una delle più importanti persone di riferimento, qui in Briefing, per tutti noi.
A volte deve riprenderci e correggerci, e si vede che proprio non gli va giù. In quei momenti ti chiama nel suo ufficio e con una voce che è più di padre che di capo, ti spiega cosa non è andato e come fare per farlo funzionare meglio.
Lui è per noi il “Presidente”.
Silvio, come è iniziato tutto questo?
Sorride.
Quando ho finito la scuola ed era il momento di andare a lavorare mio padre aveva due amici proprietari di azienda: uno nell’idraulica e uno nell’industria litografica. Ho scelto la litografia
E hai sempre lavorato in litografia?
Sì ma il mio ruolo si è evoluto nel tempo. Ho iniziato come fotolitista, poi ho fatto il disegnatore Autocad e poi, dal 1987 con il primo MAC, mi sono occupato di disegno e impaginazione. Oggi Briefing non si occupa più solo di prestampa: accanto a quest’area sono nate la stampa offset, la grafica, stampa digitale, web eccetera, ma la mia vocazione è rimasta il MAC.
Ed esattamente cosa fai in Briefing?
Mi preoccupo di tutto il ciclo di produzione. Inizio dal progetto, posso partire dalla realizzazione dei files, poi ne controllo la finalizzazione per la stampa. Non parliamo solo di stampa su carta o di piccole dimensioni, ma anche di insegne, cartellonistica e decorazioni.
Mi occupo anche della parte “finance”: alloco i budget, supervisiono le operations e l’amministrazione preparando preventivi e consuntivi.
Vado avanti?
No per ora mi basta. In un’altra vita saresti?
Mi piacerebbe gestire un ristorante. Vedere la soddisfazione sul viso delle persone è una delle cose che mi gratifica di più, e il cibo si presta bene a questo meccanismo.
Ma il cibo, oltre che un mezzo per far felice gli altri, piace anche a te?
Ah sì, anche se sono di gusti difficili e non mi piace proprio tutto.
Sono uno da filetto di manzo e pasta (non dopo il filetto).
Che innaffiamo con?
Prosecco. Lo so, sono un anticonformista.
E la cosa più importante nella tua vita?
La Simonetta, mia moglie: in sostanza la mia famiglia. Qui sono più tradizionale.
Sport?
Mi piace praticare il ciclismo.
Qual è la prima cosa che fai quando esci dal lavoro?
La doccia.
E quando ti svegli al mattino?
La doccia.
Ride.
A parte la sua passione per la doccia, si può davvero dire che Silvio sia un uomo pulito: per l’onestà con cui si comporta e per la chiarezza con cui ti parla. È una persona coerente, retta, affidabile e, cosa difficile da trovare oggi, buona.
Come facciamo a dirlo?
Per esempio per quel giorno in cui, al mattino, non abbiamo più trovato il tavolo in sala riunioni ed è venuto fuori che, all’ultimo momento, l’aveva portato ad un cliente che ne aveva bisogno in fiera.
Oppure per quella sera di giugno in cui ha aspettato il tramonto arrampicato sul tetto della Briefing, perché un cliente aveva necessità di realizzare un video in cui si mostrava il funzionamento delle luci che avrebbe venduto per Natale.
Insomma, Silvio è una persona che, messi da parte i titoli, fa di tutto perché ogni cosa vada bene.
Con intraprendenza, spirito organizzativo e volontà, continua a innovare e a trovare le soluzioni migliori per accontentare tutti.
Con intelligenza e discrezione alterna una battuta di spirito a un buon consiglio, e una cosa è certa: senza le sue deliziose freddure del mattino il caffè non avrebbe lo stesso sapore.