Stereotipi per abbattere stereotipi

La pubblicità è piena di stereotipi. Un po’ è normale: un messaggio che deve raggiungere molti deve fare leva su concetti diffusi. Certo però, sarebbe auspicabile che il “comune sentire” fosse più di un pregiudizio. E invece…

Pizza, dolce vita, latin lover e cocchi di mamma 

Ecco gli italiani. Ma davvero?
Ovviamente no, e una bella campagna del Ministero dello Sviluppo economico (Italy, the extraordinary commonplace) usa i cliché che ci caratterizzano proprio per abbatterli. Niente è come sembra e quel che emerge è meno noto, ma più reale.

La famiglia: Mulino Bianco o Tesco?

Per anni la famiglia del Mulino ci ha raccontato una storia di perfezione utopica che, a volte, è diventata parodia. Tesco invece (la catena di supermercati) racconta la vita famigliare di tutti i giorni incastrando come in un puzzle momenti ben più realistici, fatti di alti e bassi. Si chiama “A life through more than one pair of eyes” (una vita attraverso più di un paio di occhi).

L’inversione di rotta di Gilette

Dopo anni di uomini-macho Gilette qualche tempo fa ha scelto di fare un grande cambiamento nella sua comunicazione, abbandonando lo stereotipo di maschio testosteronico per un concetto più inclusivo. Così il protagonista della campagna #MyBestSelf è Samson Bonkeabantu Brown: un transessuale canadese che viene ripreso durante la sua prima rasatura.

Conclusioni
Sono molti altri i brand che scelgono di seguire o abbattere gli stereotipi.
Da considerare, prendendo una posizione, che si sta scegliendo a chi “piacere”.
Quindi attenzione!